3 agosto 2010
CODICE DI TRAGLIA
 “Non si tratta di un cambio di simbolo del Pd né di un errore di
stampa, ma del QR Code, l’erede del codice a barre, e siamo il primo
partito ad utilizzarlo.” Stefano Di Traglia, responsabile della
comunicazione del Partito democratico, annuncia
con una certa solennità l’innovazione tecnologica adottata per “tutta
la comunicazione” (volantini, manifesti, programmi delle feste, ecc.).
“Il codice QR può essere letto da un qualunque cellulare collegato a
Internet, e permette di approfondire online l’argomento trattato a
partire da un manifesto, volantino, inserzione, e da tutte le forme di
comunicazione tradizionale.”
“Per accedere ai contenuti da QRCode, devi utilizzare un lettore QR.
Trova il codice QR, inquadralo tramite la fotocamera digitale del tuo
telefono. Il tuo cellulare aprirà l’indirizzo corrispondente”, spiegano
nella sezione “come funziona” dell’area del sito “il QRCode per il Pd” e
specificano che “se non hai un lettore QR installato sul tuo cellulare o
smartphone, puoi trovarne molti gratuiti nei negozi/store di
applicazioni per il tuo cellulare (iTunes, App store, Android market,
Blackberry Appworld, Ovi store, etc).” Segue lista di lettori QR
consigliati con tanto di scheda tecnica.
Proprio in tempi in cui la realtà sta prendendosi una sontuosa
rivincita sulla sua rappresentazione, con il premier e il presidente
della Camera che piuttosto di non smettere di fare a chi ce l’ha più lungo fanno brillare l’intero condominio,
la deriva metafisica della comunicazione Pd è un bell’esempio per
dimostrare che la lezione di Marshall McLuhan echeggia ancora immortale:
il mezzo è il messaggio. E se il mezzo è un codice a barre, un lettore
da scaricare, la foto col telefonino di ultima generazione da scattare –
tutto per “sapere subito e con facilità le nostre proposte in modo
approfondito” magari in mezzo alla strada o col figlio che esce
dall’asilo – il messaggio (cioè il Pd) non promette niente di buono.
“Alcuni
fogli quadrati con puntini neri per resuscitare la street art.
L’artista berlinese Sweza è tornato nella sua città d’adozione, Bologna,
per scoprire che le sue opere murarie erano state cancellate. È corso
ai ripari incollando, là dove le aveva realizzate, un codice QR. I
passanti, armati di un videofonino, ora possono rivederle.” Le
differenze col Pd sono essenzialmente due. Intanto Sweza è un artista (e
fa il cazzo che gli pare) mentre il Pd è un partito politico (dovrebbe
usare la comunicazione per farsi capire e per coinvolgere e magari
alcuni militanti/elettori meno tecnologici non gradiranno essere esclusi
di default). Poi Sweza sa usare il QR Code: ritrovare online murales cancellati è utile e intrigante. L'articolo è stato pubblicato su The FrontPage. Via del Guasto nel 2003, con il graffito pisciante di Sweza, è qui.
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